Can Injection: il furto d’auto invisibile che mette a rischio la sicurezza stradale

Una nuova tecnica di hacking permette ai ladri di sottrarre un’auto in pochi minuti senza lasciare tracce. Ma il pericolo non finisce qui: ecco cosa può accadere se l’elettronica del veicolo è stata compromessa.

Un furto senza chiavi, senza scasso, senza traccia.

La mattina in cui Luca è uscito di casa per andare al lavoro, ha trovato il posto della sua auto vuoto. Nessun vetro rotto, nessun segno di effrazione, nessun allarme scattato. “Pensavo di aver sbagliato a parcheggiare”, racconta, “ma poi ho capito che la mia auto era stata rubata senza alcun segno evidente”.
Luca non è il solo. Negli ultimi mesi, un numero crescente di automobilisti si è trovato di fronte alla stessa scena, vittime di una nuova e sofisticata tecnica di furto: il CAN Injection.

Cos'è il Can Injection?

Il Controller Area Network (CAN) è il sistema che consente alle centraline elettroniche di un’auto di comunicare tra loro: dal motore ai freni, dall’accensione al sistema di sicurezza. I criminali sfruttano questa rete per introdurre comandi fraudolenti, ingannando il sistema e convincendo l’auto ad aprirsi e avviarsi senza l’uso della chiave.

Accesso al veicolo I criminali sfruttano punti deboli nascosti come fari, radar anteriore adattivo, sensori ADAS, specchietti elettronici, sensori di parcheggio e persino la presa per il gancio traino. Attraverso queste vulnerabilità, riescono a infiltrarsi nella rete CAN, compromettendo il controllo elettronico del veicolo."

Connessione alla rete elettronica Con un dispositivo tecnologico, iniettano segnali fraudolenti che imitano quelli autentici.

Avvio del motore e fuga In meno di due minuti, l’auto parte come se fosse stata sbloccata dal proprietario

Il vero pericolo: e se il veicolo fosse ancora compromesso?

Rubare l’auto è solo la punta dell’iceberg. Secondo esperti di cybersecurity automobilistica, un veicolo che ha subito un attacco CAN Injection potrebbe rimanere permanentemente vulnerabile.

I criminali potrebbero aver installato un accesso remoto: Se l’elettronica è stata alterata, è possibile che il veicolo resti sotto il controllo dell’hacker anche dopo essere stato recuperato. Guasti imprevedibili ai sistemi di sicurezza: freni, sterzo e acceleratore potrebbero non rispondere correttamente se il sistema è stato manipolato. Manomissione delle funzioni di guida autonoma: per le auto più moderne, una rete compromessa potrebbe aprire la strada a incidenti o malfunzionamenti programmati.

Luca può considerarsi fortunato: il suo veicolo è stato ritrovato pochi giorni dopo, con lo stemma anteriore rimosso e la presa radar completamente staccata. Tuttavia, durante i controlli, i tecnici della casa automobilistica hanno riscontrato anomalie inspiegabili nel sistema elettronico. 'Non riuscivo più a fidarmi della mia auto,' confessa Luca, 'così ho deciso di venderla, piuttosto che correre rischi inutili.'

Un giro d'affari miliardario

Secondo recenti analisi, il mercato dei furti d’auto con tecniche high-tech vale miliardi di euro ogni anno. Le auto rubate finiscono nel mercato nero, smontate per la vendita dei pezzi di ricambio o rivendute con documenti falsi in Paesi in cui non esistono controlli elettronici così sofisticati.
“Le organizzazioni criminali non si limitano più al furto fisico”, spiega un esperto di sicurezza informatica. “Stiamo parlando di gruppi specializzati che operano su scala internazionale, utilizzando la tecnologia per battere sul tempo le case automobilistiche e gli stessi governi”.

Il CAN Injection non è solo un furto d’auto. È una minaccia che può compromettere la sicurezza stradale e personale. Ogni automobilista dovrebbe essere consapevole dei rischi e adottare misure preventive per proteggere il proprio veicolo.

Ignorare il problema non è un’opzione.

Il futuro delle auto è connesso, ma lo è anche il crimine. La sicurezza inizia dalla conoscenza e dalla prevenzione.


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