Tag: 'Security Electronic Pack'
mar232023
Da soli si è più veloci, ma insieme si va più lontano.
Uno dei pilastri per la miglior riuscita di un progetto è il buon gioco di squadra. Tutti i soggetti coinvolti devono avere il medesimo obiettivo e lavorare, ognuno con le proprie competenze, al meglio di sé e verso la meta comune.
Ed è quel che è accaduto quando un TOP DEALER come Trivellato ha sposato il progetto dedicato all’Automotive Cyber Security promosso dal TOP PARTNER WiDna.
Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica, asseriva Thomas Edison, tuttavia anche la migliore delle idee soggiace alla regola del “se non comunichi, non esisti”. Con questo mantra abbiamo lavorato in WiDna e nel top dealer Trivellato abbiamo trovato un partner perfetto nel progetto di comunicazione della nostra tecnologia che è entrata a far parte delle offerte Trivellato.
Trivellato, un’azienda dalla tradizione centenaria, 100 anni festeggiati nel 2022, una storia fatta di professionalità, spiccata competenza di ogni elemento del team, grande attenzione alle esigenze dei clienti, occhio puntato alle innovazioni tecnologiche di settore e pronta a rispondere ai cambiamenti del mercato per offrire sempre un servizio da TOP DEALER.
Con questi presupposti non avevamo alcun dubbio che il risultato finale rispondesse alle nostre più ambiziose aspettative.
E così in una manciata di minuti un distillato di tecnologia antihacking a conferma che i cambiamenti corrono veloci e certi che insieme andremo lontano.
Ed è quel che è accaduto quando un TOP DEALER come Trivellato ha sposato il progetto dedicato all’Automotive Cyber Security promosso dal TOP PARTNER WiDna.
Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica, asseriva Thomas Edison, tuttavia anche la migliore delle idee soggiace alla regola del “se non comunichi, non esisti”. Con questo mantra abbiamo lavorato in WiDna e nel top dealer Trivellato abbiamo trovato un partner perfetto nel progetto di comunicazione della nostra tecnologia che è entrata a far parte delle offerte Trivellato.
Trivellato, un’azienda dalla tradizione centenaria, 100 anni festeggiati nel 2022, una storia fatta di professionalità, spiccata competenza di ogni elemento del team, grande attenzione alle esigenze dei clienti, occhio puntato alle innovazioni tecnologiche di settore e pronta a rispondere ai cambiamenti del mercato per offrire sempre un servizio da TOP DEALER.
Con questi presupposti non avevamo alcun dubbio che il risultato finale rispondesse alle nostre più ambiziose aspettative.
E così in una manciata di minuti un distillato di tecnologia antihacking a conferma che i cambiamenti corrono veloci e certi che insieme andremo lontano.
lug052021
Attenti a quell’APP!
C’è un’app per tutto. Moderni strumenti di aiuto in ogni ambito della nostra quotidianità.
Vuoi sapere se il tempo sarà buono per una gita fuori porta?
C’è un’app.
Vuoi sapere se ci sarà traffico lungo la strada?
C’è un’app.
Vuoi prenotare il ristorante a destinazione o farti recapitare il pranzo? C’è un’app.
Vuoi prontamente pagare il conto?
C’è un’app.
Potremmo andare avanti a lungo, perché le aziende hanno colto la grande opportunità di raggiungere i clienti grazie ad applicazioni che permettono di usufruire di servizi o di acquistare prodotti.
Il mondo automotive non ne è esente, le case automobilistiche hanno da tempo introdotto applicazioni che permettono di avere informazioni in merito a stili di guida, allo stato di manutenzione dell’auto, per fare alcuni esempi. Di più recente introduzione le funzioni che permettono al proprietario dell’automobile di programmare il climatizzatore durante la sosta, gestire a distanza il bloccaggio e lo sbloccaggio delle porte, controllare se i finestrini sono aperti o chiusi, e molto altro.
Dal nostro smartphone dunque possiamo interagire con la nostra automobile. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che un hacker può introdursi, invisibilmente, nelle funzionalità dell’applicazione della casa madre.
I pirati informatici, grazie al fatto che riescono a superare i protocolli di sicurezza, possono intercettare username e password dell’app avendo così libero accesso ad alcune funzioni di controllo dell’automobile.
Il punto di partenza, per hackerare una vettura è spesso il numero identificativo del telaio, che è posto in evidenza fra parabrezza e cruscotto, da questa informazione il malintenzionato riesce a “farsi strada” nei server di connessione che gestiscono i vari servizi, riuscendo così a controllare alcune funzioni dell’automobile finanche a rubarla.
Altra modalità prevede che le potenziali vittime cadano nel tranello di scaricare app o programmi per la fornitura di prodotti o servizi (un servizio wi-fi, un accesso di ricarica per la propria auto elettrica, ecc.), e proprio grazie a quell’app o a quel link l’hacker è in grado di intercettare username e password.
In altre parole, tramite tecniche di social hacking viene violato lo smartphone dell'utente, installando un'applicazione malevola che riproduce la schermata di login al pannello di controllo. L'hacker provvede poi a cancellare il token di sicurezza rilasciato dai server, che permette all'applicazione di autenticarsi automaticamente, per obbligare l'utente a reinserire la password e permettendo così di prendere il controllo dell’auto.
Il punto è che la connettività, presente ormai su tutte le autovetture in commercio, ci offre maggior sicurezza, maggior confort alla guida, efficienza ed efficacia nelle operazioni di diagnostica e manutenzione da remoto, al tempo stesso offre l’opportunità ai malintenzionati di utilizzare tale connessione per fini illeciti.
Ben vengano dunque le innovazioni introdotte che ci permettono di ricevere prontamente la chiamata di soccorso in caso di incidente, di collegare il proprio smartphone al sistema infotainment, di poter inviare comandi dall’app alla nostra auto; tuttavia dobbiamo entrare nell’ordine di idee che questa connessione va protetta, e così come tutti noi salvaguardiamo i nostri dati ed il lavoro svolto al computer dotandoci di appositi antivirus, allo stesso modo dobbiamo ora comportarci con la nostra automobile perché basta un’app per fare tutto, anche per fartela rubare.
Vuoi sapere se il tempo sarà buono per una gita fuori porta?
C’è un’app.
Vuoi sapere se ci sarà traffico lungo la strada?
C’è un’app.
Vuoi prenotare il ristorante a destinazione o farti recapitare il pranzo? C’è un’app.
Vuoi prontamente pagare il conto?
C’è un’app.
Potremmo andare avanti a lungo, perché le aziende hanno colto la grande opportunità di raggiungere i clienti grazie ad applicazioni che permettono di usufruire di servizi o di acquistare prodotti.
Il mondo automotive non ne è esente, le case automobilistiche hanno da tempo introdotto applicazioni che permettono di avere informazioni in merito a stili di guida, allo stato di manutenzione dell’auto, per fare alcuni esempi. Di più recente introduzione le funzioni che permettono al proprietario dell’automobile di programmare il climatizzatore durante la sosta, gestire a distanza il bloccaggio e lo sbloccaggio delle porte, controllare se i finestrini sono aperti o chiusi, e molto altro.
Dal nostro smartphone dunque possiamo interagire con la nostra automobile. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che un hacker può introdursi, invisibilmente, nelle funzionalità dell’applicazione della casa madre.
I pirati informatici, grazie al fatto che riescono a superare i protocolli di sicurezza, possono intercettare username e password dell’app avendo così libero accesso ad alcune funzioni di controllo dell’automobile.
Il punto di partenza, per hackerare una vettura è spesso il numero identificativo del telaio, che è posto in evidenza fra parabrezza e cruscotto, da questa informazione il malintenzionato riesce a “farsi strada” nei server di connessione che gestiscono i vari servizi, riuscendo così a controllare alcune funzioni dell’automobile finanche a rubarla.
Altra modalità prevede che le potenziali vittime cadano nel tranello di scaricare app o programmi per la fornitura di prodotti o servizi (un servizio wi-fi, un accesso di ricarica per la propria auto elettrica, ecc.), e proprio grazie a quell’app o a quel link l’hacker è in grado di intercettare username e password.
In altre parole, tramite tecniche di social hacking viene violato lo smartphone dell'utente, installando un'applicazione malevola che riproduce la schermata di login al pannello di controllo. L'hacker provvede poi a cancellare il token di sicurezza rilasciato dai server, che permette all'applicazione di autenticarsi automaticamente, per obbligare l'utente a reinserire la password e permettendo così di prendere il controllo dell’auto.
Il punto è che la connettività, presente ormai su tutte le autovetture in commercio, ci offre maggior sicurezza, maggior confort alla guida, efficienza ed efficacia nelle operazioni di diagnostica e manutenzione da remoto, al tempo stesso offre l’opportunità ai malintenzionati di utilizzare tale connessione per fini illeciti.
Ben vengano dunque le innovazioni introdotte che ci permettono di ricevere prontamente la chiamata di soccorso in caso di incidente, di collegare il proprio smartphone al sistema infotainment, di poter inviare comandi dall’app alla nostra auto; tuttavia dobbiamo entrare nell’ordine di idee che questa connessione va protetta, e così come tutti noi salvaguardiamo i nostri dati ed il lavoro svolto al computer dotandoci di appositi antivirus, allo stesso modo dobbiamo ora comportarci con la nostra automobile perché basta un’app per fare tutto, anche per fartela rubare.
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dic042020
Approccio digitale, ma non solo: il ruolo del consulente vendite.
I tempi cambiano. Siamo tutti più digitali, in ogni aspetto della nostra vita. La tecnologia ci supporta dandoci la possibilità di accedere a modalità di informazione e comunicazione fino a poco tempo fa impensabili.
Il mondo dell’auto non è esente da questo mutamento, anzi ne cavalca l’onda ed i consulenti alla vendita sono un’espressione di tale evoluzione.
Competenza fa rima con esperienza ed entrambe sono ingredienti fondamentali per il consulente di oggi.
L’evoluzione nell’approccio al cliente è una costante nella formazione del personale che costituisce la rete vendita dei concessionari. Uno degli imperativi è essere sempre al fianco del cliente anche grazie ai servizi digitali.
Il cliente che voglia acquistare una vettura nuova oggi può optare anche per una video live chat grazie alla quale può entrare in contatto con un consulente di vendita e richiedere informazioni direttamente da casa. Potrà così richiedere l’offerta online, il consulente l’accompagnerà virtualmente alla scoperta della sua nuova auto per poi inviargli un preventivo personalizzato e per finire la consegna a domicilio.
Tutto ciò è possibile in Rigoni Franceschetti, un’azienda che ha fatto della digitalizzazione e dell’innovazione due pilastri della propria attività.
Per questo motivo ha da subito colto l’importanza della protezione elettronica come elemento imprescindibile parlando di auto moderne e perciò connesse alla rete.
E per questo motivo ha aderito al protocollo formativo WiDna per la propria rete vendita al fine di rendere i propri consulenti pronti sul tema della Cyber Automotive Security.
Sicurezza che ora è raggiungibile anche con i comandi vocali visto che al Security Electronic Pack (SEP) sono stati integrati gli assistenti vocali sia per Iphone sia per Android.
Questo ben lo sa e lo mette in pratica Michele Gobbo, WiDna Expert in Rigoni Franceschetti, al quale abbiamo rivolto qualche domanda in merito al lavoro in concessionaria in questo periodo di Covid 19:
D. Come si stanno approcciando i vostri clienti ai nuovi servizi di vendita? ( tramite live chat – offerta on line – preventivo personalizzato ad esempio)
R. I clienti solitamente vengono in salone attratti dalla pubblicità televisiva o quella online, ma in questo periodo sfruttano tutte le opportunità offerte dall’azienda, anche digitali, per agevolare la visione del modello di auto d’interesse e per la formulazione di preventivi.
D. Durante la trattativa di vendita, digitale o fisica, quali sono gli argomenti di maggior interesse discussi con il cliente, oltre al modello d’auto? (equipaggiamenti extra-serie -soluzioni finanziare personalizzate – soluzioni assicurative – service programmati – convenzioni - altro)
R. Temi come la sicurezza alla guida e dunque quali sistemi elettronici di assistenza alla guida sono presenti sull’auto richiesta, i consumi del veicolo, l’emissione di CO2 e, soprattutto in questo periodo, gli aspetti finanziari e gli incentivi statali previsti.
D. I clienti che si apprestano ad acquistare una nuova auto, quanto sanno del rischio di hackeraggio a cui tutte le moderne auto sul mercato sono soggette?
R. Sono ancora molto pochi i clienti consapevoli che le auto moderne, avendo una componente elettronica sempre più importante, hanno la necessità di una protezione che tuteli l’auto da rischi di intrusione elettronica, come invece già fanno con i propri computer, ad esempio... per questo motivo i consulenti alla vendita devono essere formati in merito a tutti gli aspetti relativi alla cyber automotive security, così come lo sono sulle motorizzazioni elettriche ed ibride. Il mercato dell'auto sta cambiando, l'offerta di vetture sta virando verso l'elettrico, le competenze dei consulenti in concessionaria non possono escludere le nozioni relative alla cyber security, anche in ambito automotive.
D. Nel processo di vendita quanto conta la consulenza specializzata per far si che il cliente decida all’acquisto?
R. Il consulente resta l’elemento guida nella scelta della nuova autovettura. Anche ora che molte informazioni sono reperibili dal web, la consulenza dell’esperto ha un peso importante sull’esito positivo di una vendita, direi il 70%. Anche l’attività di recall, effettuata dopo il primo incontro, ha una buona influenza, il cliente apprezza la competenza, la completezza delle informazioni, l’attenzione alle sue esigenze e una proposta personalizzata su di esse nella massima trasparenza delle condizioni.
CLICCA IL LINK PER VEDERE IL VIDEO
movie-here.net/1ZN0
Il mondo dell’auto non è esente da questo mutamento, anzi ne cavalca l’onda ed i consulenti alla vendita sono un’espressione di tale evoluzione.
Competenza fa rima con esperienza ed entrambe sono ingredienti fondamentali per il consulente di oggi.
L’evoluzione nell’approccio al cliente è una costante nella formazione del personale che costituisce la rete vendita dei concessionari. Uno degli imperativi è essere sempre al fianco del cliente anche grazie ai servizi digitali.
Il cliente che voglia acquistare una vettura nuova oggi può optare anche per una video live chat grazie alla quale può entrare in contatto con un consulente di vendita e richiedere informazioni direttamente da casa. Potrà così richiedere l’offerta online, il consulente l’accompagnerà virtualmente alla scoperta della sua nuova auto per poi inviargli un preventivo personalizzato e per finire la consegna a domicilio.
Tutto ciò è possibile in Rigoni Franceschetti, un’azienda che ha fatto della digitalizzazione e dell’innovazione due pilastri della propria attività.
Per questo motivo ha da subito colto l’importanza della protezione elettronica come elemento imprescindibile parlando di auto moderne e perciò connesse alla rete.
E per questo motivo ha aderito al protocollo formativo WiDna per la propria rete vendita al fine di rendere i propri consulenti pronti sul tema della Cyber Automotive Security.
Sicurezza che ora è raggiungibile anche con i comandi vocali visto che al Security Electronic Pack (SEP) sono stati integrati gli assistenti vocali sia per Iphone sia per Android.
Questo ben lo sa e lo mette in pratica Michele Gobbo, WiDna Expert in Rigoni Franceschetti, al quale abbiamo rivolto qualche domanda in merito al lavoro in concessionaria in questo periodo di Covid 19:
D. Come si stanno approcciando i vostri clienti ai nuovi servizi di vendita? ( tramite live chat – offerta on line – preventivo personalizzato ad esempio)
R. I clienti solitamente vengono in salone attratti dalla pubblicità televisiva o quella online, ma in questo periodo sfruttano tutte le opportunità offerte dall’azienda, anche digitali, per agevolare la visione del modello di auto d’interesse e per la formulazione di preventivi.
D. Durante la trattativa di vendita, digitale o fisica, quali sono gli argomenti di maggior interesse discussi con il cliente, oltre al modello d’auto? (equipaggiamenti extra-serie -soluzioni finanziare personalizzate – soluzioni assicurative – service programmati – convenzioni - altro)
R. Temi come la sicurezza alla guida e dunque quali sistemi elettronici di assistenza alla guida sono presenti sull’auto richiesta, i consumi del veicolo, l’emissione di CO2 e, soprattutto in questo periodo, gli aspetti finanziari e gli incentivi statali previsti.
D. I clienti che si apprestano ad acquistare una nuova auto, quanto sanno del rischio di hackeraggio a cui tutte le moderne auto sul mercato sono soggette?
R. Sono ancora molto pochi i clienti consapevoli che le auto moderne, avendo una componente elettronica sempre più importante, hanno la necessità di una protezione che tuteli l’auto da rischi di intrusione elettronica, come invece già fanno con i propri computer, ad esempio... per questo motivo i consulenti alla vendita devono essere formati in merito a tutti gli aspetti relativi alla cyber automotive security, così come lo sono sulle motorizzazioni elettriche ed ibride. Il mercato dell'auto sta cambiando, l'offerta di vetture sta virando verso l'elettrico, le competenze dei consulenti in concessionaria non possono escludere le nozioni relative alla cyber security, anche in ambito automotive.
D. Nel processo di vendita quanto conta la consulenza specializzata per far si che il cliente decida all’acquisto?
R. Il consulente resta l’elemento guida nella scelta della nuova autovettura. Anche ora che molte informazioni sono reperibili dal web, la consulenza dell’esperto ha un peso importante sull’esito positivo di una vendita, direi il 70%. Anche l’attività di recall, effettuata dopo il primo incontro, ha una buona influenza, il cliente apprezza la competenza, la completezza delle informazioni, l’attenzione alle sue esigenze e una proposta personalizzata su di esse nella massima trasparenza delle condizioni.
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movie-here.net/1ZN0
lug122020
Dammi mezz'ora, anzi, un pò meno...
Sono le 9.19 del 10 luglio 2020, alla centrale operativa WiDna arriva una chiamata: “ sono G. S., sono andata al parcheggio fuori casa dove ieri sera ho lasciato la mia auto ed ora non c’è più”.
La centrale operativa prontamente attiva le procedure di rilevamento e guida la pattuglia dei Carabinieri di Busto Arsizio al veicolo. Dalla denuncia sono trascorsi 29 minuti, meno di mezz’ora e l’auto è stata ritrovata in una zona poco frequentata dell’hinterland milanese, a 46 km di distanza da dove era stata parcheggiata.
Certo, attivare le funzioni di protezione totale avrebbe permesso alla signora G.S. di ricevere in tempo reale un allarme, al suo cellulare, che qualcuno stava armeggiando con la sua autovettura, ma anche nonostante questa dimenticanza il sistema di protezione con cui ha equipaggiato la sua Alfa Mito era attivo ed ha permesso un recupero in tempi record.
La classica tecnica adottata dai moderni ladri d’auto è sottrarre la vettura presa di mira ed abbandonarla in una zona periferica per qualche giorno in attesa che le forze dell’ordine, la recuperino. Se questo non avviene significa che l’auto non è dotata di sistemi di protezione che permettano la sua localizzazione, a quel punto possono agire indisturbati sull’auto rubata.
E’ importante sottolineare anche che è diverso ritrovare un’auto abbandonata in un’area aperta dal ritrovarla in un garage sotterraneo o in un container, la tecnologia necessaria per localizzare il mezzo è differente.
Fortunatamente la vettura della signora S.G. era dotata di un sistema che permette di rintracciare l’automobile in ogni frangente, sia essa in un’area aperta o chiusa o sotterranea.
Un vero colpo di fortuna aver acquistato l’auto presso il concessionario Autosile di Treviso, da sempre attento alla sicurezza, ed ora all’avanguardia sul tema della sicurezza preventiva, avendo aderito al programma formativo cyber security, programma, grazie al quale, tutti i suoi consulenti hanno raggiunto la certificazione.
Le automobili moderne sono veicoli dotati di elettronica sofisticata, processori che per numerosità rendono le autovetture paragonabili a stanze zeppe di computer. E come con i computer anche le auto ora sono oggetto di interesse dei car hackers, ladri che in pochi minuti riescono ad accedere all’interno dell’abitacolo senza lasciare traccia di manomissione sulla vettura.
Sono ormai noti i concetti di sicurezza attiva e passiva, che riguardano i passeggeri del veicolo, è giunto il momento di trattare anche il tema della sicurezza preventiva che riguarda prettamente l’autovettura.
In un’era in cui le auto presentano una connettività sempre più crescente dotarsi di un sistema tecnologicamente sofisticato, sempre attivo, che ci segnali prontamente effrazioni elettroniche e meccaniche è divenuta una necessità.
Prevenire è meglio che curare e ritrovare l’auto che ci è stata rubata è meglio che farsi rifondere in parte il danno dall’assicurazione.
Con i sistemi di sicurezza WiDna (ultima generazione il Security Electronic Pack, SEP) il tasso di recupero dei veicoli rubati è del 99,7%, una vera e propria sentinella a tutela dell’autovettura.
La centrale operativa prontamente attiva le procedure di rilevamento e guida la pattuglia dei Carabinieri di Busto Arsizio al veicolo. Dalla denuncia sono trascorsi 29 minuti, meno di mezz’ora e l’auto è stata ritrovata in una zona poco frequentata dell’hinterland milanese, a 46 km di distanza da dove era stata parcheggiata.
Certo, attivare le funzioni di protezione totale avrebbe permesso alla signora G.S. di ricevere in tempo reale un allarme, al suo cellulare, che qualcuno stava armeggiando con la sua autovettura, ma anche nonostante questa dimenticanza il sistema di protezione con cui ha equipaggiato la sua Alfa Mito era attivo ed ha permesso un recupero in tempi record.
La classica tecnica adottata dai moderni ladri d’auto è sottrarre la vettura presa di mira ed abbandonarla in una zona periferica per qualche giorno in attesa che le forze dell’ordine, la recuperino. Se questo non avviene significa che l’auto non è dotata di sistemi di protezione che permettano la sua localizzazione, a quel punto possono agire indisturbati sull’auto rubata.
E’ importante sottolineare anche che è diverso ritrovare un’auto abbandonata in un’area aperta dal ritrovarla in un garage sotterraneo o in un container, la tecnologia necessaria per localizzare il mezzo è differente.
Fortunatamente la vettura della signora S.G. era dotata di un sistema che permette di rintracciare l’automobile in ogni frangente, sia essa in un’area aperta o chiusa o sotterranea.
Un vero colpo di fortuna aver acquistato l’auto presso il concessionario Autosile di Treviso, da sempre attento alla sicurezza, ed ora all’avanguardia sul tema della sicurezza preventiva, avendo aderito al programma formativo cyber security, programma, grazie al quale, tutti i suoi consulenti hanno raggiunto la certificazione.
Le automobili moderne sono veicoli dotati di elettronica sofisticata, processori che per numerosità rendono le autovetture paragonabili a stanze zeppe di computer. E come con i computer anche le auto ora sono oggetto di interesse dei car hackers, ladri che in pochi minuti riescono ad accedere all’interno dell’abitacolo senza lasciare traccia di manomissione sulla vettura.
Sono ormai noti i concetti di sicurezza attiva e passiva, che riguardano i passeggeri del veicolo, è giunto il momento di trattare anche il tema della sicurezza preventiva che riguarda prettamente l’autovettura.
In un’era in cui le auto presentano una connettività sempre più crescente dotarsi di un sistema tecnologicamente sofisticato, sempre attivo, che ci segnali prontamente effrazioni elettroniche e meccaniche è divenuta una necessità.
Prevenire è meglio che curare e ritrovare l’auto che ci è stata rubata è meglio che farsi rifondere in parte il danno dall’assicurazione.
Con i sistemi di sicurezza WiDna (ultima generazione il Security Electronic Pack, SEP) il tasso di recupero dei veicoli rubati è del 99,7%, una vera e propria sentinella a tutela dell’autovettura.