
Auto Connesse: Sta per Arrivare l’Obbligo di Sicurezza Informatica per i Concessionari?
Il comparto dell’auto guarda al futuro con preoccupazione: le norme europee in arrivo potrebbero imporre ai concessionari l’obbligo di fornire dotazioni di sicurezza informatica per le vetture, per contrastare i crescenti rischi di attacchi digitali e proteggere la rete elettronica di bordo.
L’allarme arriva da Bruxelles, dove il Cyber Resilience Act e la Direttiva NIS2 stanno tracciando nuove regole per i prodotti connessi. L’obiettivo è chiaro: elevare gli standard di sicurezza e assegnare responsabilità lungo tutta la catena di fornitura, dai produttori fino ai distributori. E i concessionari, spesso anello debole della catena, rischiano di finire sotto i riflettori.
Secondo indiscrezioni raccolte da fonti del settore, il nuovo quadro normativo potrebbe tradursi in un obbligo per i dealer di garantire che ogni auto venduta – soprattutto quelle dotate di connettività Internet e sistemi OTA – sia equipaggiata con dispositivi anti-intrusione, firewall digitali e certificazioni di conformità elettronica. Una misura che si rende necessaria in un contesto in cui le minacce informatiche ai veicoli sono in aumento esponenziale: solo lo scorso anno, le aziende automobilistiche hanno subito attacchi con danni stimati in oltre 20 miliardi di euro a livello globale.
“La sicurezza informatica non è più un optional, ma un requisito imprescindibile,” spiegano gli analisti. “Le case auto, per non compromettere la libera concorrenza, non possono blindare completamente i loro sistemi. Il compito ricadrà sempre di più sui dealer e sugli operatori di servizio.”
Se da un lato questa evoluzione normativa preoccupa per i potenziali costi aggiuntivi e i margini ridotti per i concessionari, dall’altro apre nuove opportunità.
WiDna continua a guidare l’innovazione nella protezione dei veicoli, grazie al Security Electronic Pack (SEP), una soluzione che unisce sicurezza informatica e certificazione digitale, offrendo un vantaggio competitivo anche al momento della rivendita.
Un progetto ambizioso, che punta a trasformare la cybersecurity in un vantaggio competitivo. Ma il percorso non sarà semplice: le sfide riguardano non solo gli aspetti tecnici, ma anche la formazione del personale e l’adeguamento dei processi operativi. In un mercato già sotto pressione, il rischio è di dover scegliere tra adeguarsi alle nuove regole o perdere terreno.
Intanto, le istituzioni europee stanno accelerando: entro fine anno il Cyber Resilience Act, dovrebbe essere approvato in via definitiva, con applicazione già dal 2027,. E i concessionari dovranno farsi trovare pronti.
L’allarme arriva da Bruxelles, dove il Cyber Resilience Act e la Direttiva NIS2 stanno tracciando nuove regole per i prodotti connessi. L’obiettivo è chiaro: elevare gli standard di sicurezza e assegnare responsabilità lungo tutta la catena di fornitura, dai produttori fino ai distributori. E i concessionari, spesso anello debole della catena, rischiano di finire sotto i riflettori.
Secondo indiscrezioni raccolte da fonti del settore, il nuovo quadro normativo potrebbe tradursi in un obbligo per i dealer di garantire che ogni auto venduta – soprattutto quelle dotate di connettività Internet e sistemi OTA – sia equipaggiata con dispositivi anti-intrusione, firewall digitali e certificazioni di conformità elettronica. Una misura che si rende necessaria in un contesto in cui le minacce informatiche ai veicoli sono in aumento esponenziale: solo lo scorso anno, le aziende automobilistiche hanno subito attacchi con danni stimati in oltre 20 miliardi di euro a livello globale.
“La sicurezza informatica non è più un optional, ma un requisito imprescindibile,” spiegano gli analisti. “Le case auto, per non compromettere la libera concorrenza, non possono blindare completamente i loro sistemi. Il compito ricadrà sempre di più sui dealer e sugli operatori di servizio.”
Se da un lato questa evoluzione normativa preoccupa per i potenziali costi aggiuntivi e i margini ridotti per i concessionari, dall’altro apre nuove opportunità.
WiDna continua a guidare l’innovazione nella protezione dei veicoli, grazie al Security Electronic Pack (SEP), una soluzione che unisce sicurezza informatica e certificazione digitale, offrendo un vantaggio competitivo anche al momento della rivendita.
Un progetto ambizioso, che punta a trasformare la cybersecurity in un vantaggio competitivo. Ma il percorso non sarà semplice: le sfide riguardano non solo gli aspetti tecnici, ma anche la formazione del personale e l’adeguamento dei processi operativi. In un mercato già sotto pressione, il rischio è di dover scegliere tra adeguarsi alle nuove regole o perdere terreno.
Intanto, le istituzioni europee stanno accelerando: entro fine anno il Cyber Resilience Act, dovrebbe essere approvato in via definitiva, con applicazione già dal 2027,. E i concessionari dovranno farsi trovare pronti.
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