Sicurezza preventiva..... (parte prima)

Giugno 2019, tempo di chiusura bilanci, uno sguardo al 2018 per analizzare come sia stato lo scenario dei furti d’auto nell’anno passato, per trarne spunto di miglioramento, per vagliarne le opportunità di soluzione.

Senza scendere in percentuali e numeri, l’osservazione dei dati relativi ai furti d’auto nel 2018 vedono fra le regioni a cui porre maggior attenzione la Campania, seguita da Puglia, Lombardia, Sicilia e Piemonte, ma nessuna delle restanti è libera da questo tipo di rischio.

Fra le auto nel mirino: Panda, Fiat 500, Lancia Ypsilon, Ford Fiesta, ma entrano in gara anche i SUV come Range Rover Evoque, Renegade, Toyota Rav4, Ford Kuga, Nissan Quasquai, Toyota C-Hr. Come per le regioni anche per quanto riguarda i modelli di vetture sul mercato nessuna è esclusa, nessuna è in assoluto al sicuro.

Cambia il parco auto nazionale, cambiano le auto più ricercate dai ladri, cambiano le tecniche di furto di quelli che una volta venivano definiti “scassinatori”; pertanto devono cambiare anche le modalità per fronteggiare questo tipo di azione criminosa.
Forte impatto tecnologico nelle auto di nuova generazione, grande evoluzione tecnologica nei ladri che da scassinatori diventano “car hackers”, e dunque si impone una continua, attenta, incessante attività di ricerca per realizzare una tecnologia di contrasto che non sia solo efficace, ma che sia al contempo di difficile individuazione da parte dei ladri, ma di facile utilizzo da parte del proprietario dell’auto.

Fra i vari consigli della Polizia per ridurre il rischio di incorrere nel furto della propria auto c’è sicuramente quello di dotare la vettura di un antifurto meccanico, satellitare o elettronico per rendere difficile l’operazione criminosa e, dal canto loro, le assicurazioni impongono premi più contenuti su contratti di assicurazione furto relativi ad auto dotate di sistemi antifurto fra quelli suindicati.

Dalle analisi rintracciabili in rete, in merito ai furti d’auto, emergono dati a confronto fra i furti 2018 rispetto a quelli degli anni precedenti, indicazioni sulle aree di maggior rischio e sui modelli più “gettonati”, per finire con i dati sui ritrovamenti (in aumento questi ultimi rispetto agli anni precedenti).

Sicuramente l’aumento della percentuale di ritrovamento delle auto rubate è di buon auspicio ed in parte rincuora, ma, se davvero si trattasse della nostra auto, ci accontenteremmo di poterla ritrovare dopo averne subito il furto, o vorremmo una soluzione che prevenga il furto stesso?

Si parla tanto di sicurezza, in ambito automotive, sicurezza attiva (come la presenza del sistema abs) e di sicurezza passiva (come la dotazione degli air bag), ma ancora poco si parla di sicurezza preventiva.

Non recita forse il vecchio adagio “prevenire è meglio che curare”?

Non sarebbe dunque auspicabile poter fruire di un sistema di sicurezza che come una sentinella ci segnalasse quando un malintenzionato interagisce con la nostra amata auto?

Se un tempo si parlava di auto a motorizzazione termica ora è all’ordine del giorno la proposta di auto ibride o del tutto elettriche.

La tecnologia antifurto deve tener conto anche di questa evoluzione, la nostra sentinella deve saper “dialogare” anche con la nostra auto ibrida o la nostra ecologica auto elettrica.

Ed abbiam parlato del mondo auto, ma, mutatis mutandi, il mondo delle moto è sotto lo stesso cielo in termini di rischi furto.

La buona notizia è che la soluzione c’è.

Restate collegati, non sarà tempo “rubato”.

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