mar232023
Da soli si è più veloci, ma insieme si va più lontano.
Uno dei pilastri per la miglior riuscita di un progetto è il buon gioco di squadra. Tutti i soggetti coinvolti devono avere il medesimo obiettivo e lavorare, ognuno con le proprie competenze, al meglio di sé e verso la meta comune.
Ed è quel che è accaduto quando un TOP DEALER come Trivellato ha sposato il progetto dedicato all’Automotive Cyber Security promosso dal TOP PARTNER WiDna.
Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica, asseriva Thomas Edison, tuttavia anche la migliore delle idee soggiace alla regola del “se non comunichi, non esisti”. Con questo mantra abbiamo lavorato in WiDna e nel top dealer Trivellato abbiamo trovato un partner perfetto nel progetto di comunicazione della nostra tecnologia che è entrata a far parte delle offerte Trivellato.
Trivellato, un’azienda dalla tradizione centenaria, 100 anni festeggiati nel 2022, una storia fatta di professionalità, spiccata competenza di ogni elemento del team, grande attenzione alle esigenze dei clienti, occhio puntato alle innovazioni tecnologiche di settore e pronta a rispondere ai cambiamenti del mercato per offrire sempre un servizio da TOP DEALER.
Con questi presupposti non avevamo alcun dubbio che il risultato finale rispondesse alle nostre più ambiziose aspettative.
E così in una manciata di minuti un distillato di tecnologia antihacking a conferma che i cambiamenti corrono veloci e certi che insieme andremo lontano.
Ed è quel che è accaduto quando un TOP DEALER come Trivellato ha sposato il progetto dedicato all’Automotive Cyber Security promosso dal TOP PARTNER WiDna.
Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica, asseriva Thomas Edison, tuttavia anche la migliore delle idee soggiace alla regola del “se non comunichi, non esisti”. Con questo mantra abbiamo lavorato in WiDna e nel top dealer Trivellato abbiamo trovato un partner perfetto nel progetto di comunicazione della nostra tecnologia che è entrata a far parte delle offerte Trivellato.
Trivellato, un’azienda dalla tradizione centenaria, 100 anni festeggiati nel 2022, una storia fatta di professionalità, spiccata competenza di ogni elemento del team, grande attenzione alle esigenze dei clienti, occhio puntato alle innovazioni tecnologiche di settore e pronta a rispondere ai cambiamenti del mercato per offrire sempre un servizio da TOP DEALER.
Con questi presupposti non avevamo alcun dubbio che il risultato finale rispondesse alle nostre più ambiziose aspettative.
E così in una manciata di minuti un distillato di tecnologia antihacking a conferma che i cambiamenti corrono veloci e certi che insieme andremo lontano.
mar162023
E’ ora di un cambiamento, anzi di un cambia-mente.
Che il mondo dell’automotive stia vivendo una rivoluzione è fuor di dubbio. Ci sarà chi la valuterà come un cambiamento partito da lontano, chi come una rapida evoluzione dovuta da fattori economici, ecologici, politici, comunque sia è in atto un cambiamento, del mercato, dei sistemi di produzione, delle tipologie di auto prodotte, delle modalità di vendita. La storia dell’evoluzione umana ce lo insegna, chi non si evolve muore; pertanto tutti, compreso chi scrive, ha attuato cambiamenti più o meno profondi, più o meno radicali nel modo di intendere il proprio lavoro, l’approccio ad esso e le modalità per renderlo più efficiente ed efficace possibile.
Il mondo dei venditori, onnipresenti in concessionaria, non è esente dal cambiamento, anche questa figura professionale ha dovuto attuare una rivoluzione, un cambia-mente.
La crisi che ha investito il settore automobilistico già da tempo ha imposto cambiamenti nelle politiche aziendali dei dealer, da qui il conseguente adeguamento nell’approccio del venditore al potenziale cliente. Il periodo di pandemia ha dato un’ulteriore imposizione nelle modalità di contatto e di relazione con chi è interessato all’acquisto di una nuova vettura.
Non da ultimo la tecnologia. Le auto di moderna generazione non sono più paragonabili a quelle che venivano proposte anche solo alcuni anni addietro.
Ora l’autovettura è un prodotto altamente tecnologico, con un’elettronica sofisticata, con una componente informatica impensabile fino a qualche anno fa.
Queste caratteristiche hanno imposto un cambio da parte del venditore. La presentazione di un’auto e delle sue accattivanti caratteristiche richiedono al venditore una competenza molto più vasta rispetto al passato, non si tratta più solo di meccanica e di prezzo. Ci sono tante altre variabili da considerare che hanno una valenza sempre più importante per il cliente. Il concetto stesso di sicurezza negli anni ha visto estendere il proprio significato ed anche i mezzi e la tecnologia a disposizione per garantirla sono cambiati, si sono evoluti.
Con essi anche i venditori, ognuno con i propri tempi, chi prima e chi dopo, ma tutti hanno apportato un cambia-mente al proprio approccio alla vendita, per essere sempre più performanti, per essere sempre più rispondenti alle necessità di informazioni richieste dai clienti che in vario modo, dal digitale al fisico, si apprestano all’acquisto di una nuova auto.
Chi si occupa di formazione alla rete vendita negli anni ha potuto collezionare un vasto numero di storie. Storie di venditori e delle loro esperienze nel settore dell’automotive. Storie di cambiamenti da apportare ad un modello di lavoro che ha sempre funzionato e che pian piano non ha funzionato più cosi bene. Storie di competenze nuove da acquisire, storie di cambi di paradigma. Insomma, storie di uomini e donne al lavoro.
Mi piace in questa occasione evidenziarne una. Alessandro Losio, veneto, un venditore dalla ultradecennale esperienza , per l’esattezza 33 anni per il brand Renault. Grande passione per il settore automotive ed un vero e proprio amore per le auto d’epoca, di cui è un profondo conoscitore ed estimatore. Forse proprio la grande passione per le auto storiche ha fatto sì che al primo incontro con la nostra tecnologia ci abbia guardato con grande attenzione, perché il nostro core business è proprio la tecnologia anti hackeraggio nel settore automotive.
Un bel cambia-mente da attuare da parte dei venditori! Ciò però non ha impedito ad Alessandro Losio di divenire, per questo ultimo anno, il primo WiDna Expert in Italia per la rete Renault. La sua passione per le quattro ruote e l’elevato grado di apprezzamento della clientela lo hanno portato a scalare la classifica fino a raggiungerne il gradino più alto. Complimenti ad Alessandro ed al suo cambia-mente.
Il mondo dei venditori, onnipresenti in concessionaria, non è esente dal cambiamento, anche questa figura professionale ha dovuto attuare una rivoluzione, un cambia-mente.
La crisi che ha investito il settore automobilistico già da tempo ha imposto cambiamenti nelle politiche aziendali dei dealer, da qui il conseguente adeguamento nell’approccio del venditore al potenziale cliente. Il periodo di pandemia ha dato un’ulteriore imposizione nelle modalità di contatto e di relazione con chi è interessato all’acquisto di una nuova vettura.
Non da ultimo la tecnologia. Le auto di moderna generazione non sono più paragonabili a quelle che venivano proposte anche solo alcuni anni addietro.
Ora l’autovettura è un prodotto altamente tecnologico, con un’elettronica sofisticata, con una componente informatica impensabile fino a qualche anno fa.
Queste caratteristiche hanno imposto un cambio da parte del venditore. La presentazione di un’auto e delle sue accattivanti caratteristiche richiedono al venditore una competenza molto più vasta rispetto al passato, non si tratta più solo di meccanica e di prezzo. Ci sono tante altre variabili da considerare che hanno una valenza sempre più importante per il cliente. Il concetto stesso di sicurezza negli anni ha visto estendere il proprio significato ed anche i mezzi e la tecnologia a disposizione per garantirla sono cambiati, si sono evoluti.
Con essi anche i venditori, ognuno con i propri tempi, chi prima e chi dopo, ma tutti hanno apportato un cambia-mente al proprio approccio alla vendita, per essere sempre più performanti, per essere sempre più rispondenti alle necessità di informazioni richieste dai clienti che in vario modo, dal digitale al fisico, si apprestano all’acquisto di una nuova auto.
Chi si occupa di formazione alla rete vendita negli anni ha potuto collezionare un vasto numero di storie. Storie di venditori e delle loro esperienze nel settore dell’automotive. Storie di cambiamenti da apportare ad un modello di lavoro che ha sempre funzionato e che pian piano non ha funzionato più cosi bene. Storie di competenze nuove da acquisire, storie di cambi di paradigma. Insomma, storie di uomini e donne al lavoro.
Mi piace in questa occasione evidenziarne una. Alessandro Losio, veneto, un venditore dalla ultradecennale esperienza , per l’esattezza 33 anni per il brand Renault. Grande passione per il settore automotive ed un vero e proprio amore per le auto d’epoca, di cui è un profondo conoscitore ed estimatore. Forse proprio la grande passione per le auto storiche ha fatto sì che al primo incontro con la nostra tecnologia ci abbia guardato con grande attenzione, perché il nostro core business è proprio la tecnologia anti hackeraggio nel settore automotive.
Un bel cambia-mente da attuare da parte dei venditori! Ciò però non ha impedito ad Alessandro Losio di divenire, per questo ultimo anno, il primo WiDna Expert in Italia per la rete Renault. La sua passione per le quattro ruote e l’elevato grado di apprezzamento della clientela lo hanno portato a scalare la classifica fino a raggiungerne il gradino più alto. Complimenti ad Alessandro ed al suo cambia-mente.
feb082023
Quando premere il tasto esc della tastiera non serve.
Sei alla tastiera del tuo computer, pesti sui tasti e non succede nulla, accanirsi sul tasto INVIO non sortisce alcun effetto. Come si fa in questi casi?.... ESC…. oppure era ALT + CANC? Niente, non funziona, è la rete internet che non è stabile, o il sito che è inaccessibile…. i browser non funzionano. Ma che sta succedendo?
E’ in atto un attacco hacker.
Questo è accaduto pochi giorni fa, questo è capitato a migliaia, se non milioni di persone in tutto il mondo, ignare che la propria situazione di blocco informatico fosse comune ad una pluralità così vasta di soggetti.
L’hackeraggio è così, arriva quando meno te lo aspetti, ti colpisce in qualche azione che non ti immagini, inibisce o limita la funzionalità del tuo dispositivo. A seguito del massiccio attacco hacker dei giorni scorsi migliaia di server dall’Europa al Nord America, Canada, Stati Uniti sono stati compromessi.
Quando un dispositivo è in rete è soggetto ad un certo livello di vulnerabilità. Nel caso che ha fatto notizia in questi giorni si è trattato di un ransonmware, una sorta di programma malevolo che penetrando nel sistema, attraverso un file scaricato, arriva a criptare i file personali sull’hard disk. A questo segue, in genere, una richiesta di riscatto da pagare per poter accedere nuovamente ai propri file.
Cosa accade invece se un attacco hacker è rivolto ad un’autovettura?
L’attacco hacker su un’auto non riguarderà la tastiera del computer che non risponde ai comandi, o un file che da errore, bensì una portiera che pensiamo di aver chiuso e che invece l’hacker ha mantenuto aperta a suo beneficio, oppure potrebbe avviarla, farla accelerare improvvisamente, spegnerla o farle perdere potenza frenante. L’azione di hackeraggio su un veicolo elettrico potrebbe mandare in tilt la rete elettrica una volta messo in carica.
Tanti sono i danni che possono occorrere alle nostre automobili se oggetto di un attacco hacker perché al pari dei computer, dei modem e di tutti i dispositivi connessi in rete presentano un elemento di vulnerabilità. Per capire la complessità dell’argomento, basti pensare che i veicoli attuali impiegano circa 150 centraline elettroniche e circa 100 milioni di righe di codice mentre un Boeing 787 dietro i suoi sistemi avionici e di supporto online ha 6,5 milioni di righe scritte di codice.
Il tema della cyber sicurezza è dunque un argomento da affrontare anche in ambito automotive.
La violazione informatica di un’autovettura può avere come effetto finale il furto della stessa ed è causa di danni che possono portare al ripristino se non la sostituzione del software o dell’unità di controllo dell’auto.
Per poter risolvere il problema è fondamentale saperlo rilevare in tempo reale, diversamente il rischio è quello essere inconsapevoli della violazione subita e dunque alla mercé di malintenzionati che potranno agire a loro comodo con l’azione di furto.
Partita persa in partenza? No, tutta da giocare. Il punto è saper stare al passo con soluzioni tecnologiche a protezione dell’elettronica dell’auto, in progressiva evoluzione, e con integrazioni di garanzia a copertura di potenziali danni che erano inimmaginabili fino a pochi anni fa.
E’ in atto un attacco hacker.
Questo è accaduto pochi giorni fa, questo è capitato a migliaia, se non milioni di persone in tutto il mondo, ignare che la propria situazione di blocco informatico fosse comune ad una pluralità così vasta di soggetti.
L’hackeraggio è così, arriva quando meno te lo aspetti, ti colpisce in qualche azione che non ti immagini, inibisce o limita la funzionalità del tuo dispositivo. A seguito del massiccio attacco hacker dei giorni scorsi migliaia di server dall’Europa al Nord America, Canada, Stati Uniti sono stati compromessi.
Quando un dispositivo è in rete è soggetto ad un certo livello di vulnerabilità. Nel caso che ha fatto notizia in questi giorni si è trattato di un ransonmware, una sorta di programma malevolo che penetrando nel sistema, attraverso un file scaricato, arriva a criptare i file personali sull’hard disk. A questo segue, in genere, una richiesta di riscatto da pagare per poter accedere nuovamente ai propri file.
Cosa accade invece se un attacco hacker è rivolto ad un’autovettura?
L’attacco hacker su un’auto non riguarderà la tastiera del computer che non risponde ai comandi, o un file che da errore, bensì una portiera che pensiamo di aver chiuso e che invece l’hacker ha mantenuto aperta a suo beneficio, oppure potrebbe avviarla, farla accelerare improvvisamente, spegnerla o farle perdere potenza frenante. L’azione di hackeraggio su un veicolo elettrico potrebbe mandare in tilt la rete elettrica una volta messo in carica.
Tanti sono i danni che possono occorrere alle nostre automobili se oggetto di un attacco hacker perché al pari dei computer, dei modem e di tutti i dispositivi connessi in rete presentano un elemento di vulnerabilità. Per capire la complessità dell’argomento, basti pensare che i veicoli attuali impiegano circa 150 centraline elettroniche e circa 100 milioni di righe di codice mentre un Boeing 787 dietro i suoi sistemi avionici e di supporto online ha 6,5 milioni di righe scritte di codice.
Il tema della cyber sicurezza è dunque un argomento da affrontare anche in ambito automotive.
La violazione informatica di un’autovettura può avere come effetto finale il furto della stessa ed è causa di danni che possono portare al ripristino se non la sostituzione del software o dell’unità di controllo dell’auto.
Per poter risolvere il problema è fondamentale saperlo rilevare in tempo reale, diversamente il rischio è quello essere inconsapevoli della violazione subita e dunque alla mercé di malintenzionati che potranno agire a loro comodo con l’azione di furto.
Partita persa in partenza? No, tutta da giocare. Il punto è saper stare al passo con soluzioni tecnologiche a protezione dell’elettronica dell’auto, in progressiva evoluzione, e con integrazioni di garanzia a copertura di potenziali danni che erano inimmaginabili fino a pochi anni fa.
dic052022
Il Natale si avvicina. Oro incenso e mirra? NO, platino, palladio e rodio.
I furti d’auto ormai non fanno più notizia, sono all’ordine del giorno. Che si tratti del modello più prestigioso o dell’utilitaria di un brand generalista, le auto sono sempre più spesso nel mirino di moderni ladri che hanno seguito un percorso di evoluzione al pari della tecnologia presente sulle vetture di nuova generazione.
Il furto d’auto ora è un’attività più che mai rapida, pulita, silenziosa ed impercettibile ai più. Non è necessario infrangere un cristallo o forzare una portiera, è sufficiente captare il segnale emesso dalla chiave elettronica, inconsapevolmente inviato dal proprietario, per poter agire sull’auto presa di mira.
Bisogna precisare che l’obiettivo di questi malintenzionati sono, sempre più spesso, componenti dell’auto, non necessariamente l’intera vettura. Vi sono state ondate di furti di navigatori perché i microprocessori contenuti rappresentano merce preziosa per quei delinquenti che ambiscono ad un altro tipo di attività illecita, la clonazione delle carte di credito. Questo è solo uno dei tanti esempi, la creatività e l’intraprendenza degli “operatori dell’illecito” evolve al mutare delle condizioni presenti sul mercato; al pari delle innovazioni implementate sulle nuove vetture hanno aggiornato le proprie competenze per potersi avvantaggiare nel reperimento illegale di costosi componenti.
E così abbiamo letto dei furti di navigatori, pacchi batterie, fari led, volanti multifunzione così come ora, sempre più spesso, di catalizzatori. Il furto di questi ultimi sta subendo un’impennata, non solo per il valore del ricambio, ma anche grazie ai metalli rari che ne costituiscono alcuni componenti. Si tratta di platino, palladio e rodio contenuti negli impianti ed oggi questi tre elementi valgono 10 volte più dell'oro. In ogni marmitta di un’utilitaria si recuperano in media 1,5 g di platino, 0,6 g di palladio e 0,02 g di rodio; nei modelli premium queste percentuali aumentano, si può andare dai 6 ai 30 grammi di metalli rari in ogni marmitta catalitica, che varia anche in base alla dimensione del motore.
Parliamo di numeri, per dare un’idea del valore di questo mercato illegale. Un grammo di rodio è quotato a 400 euro sul mercato, mentre il palladio a circa 80 euro e il platino a 29 euro. Si può ben comprendere perché oggi la malavita abbia preso di mira questi componenti delle nostre auto.
Dato che il furto richiede il sollevamento del veicolo per permettere ai malviventi di rimuovere il catalizzatore, è consigliabile dotare l’autovettura di un sistema di protezione che possa rilevarne lo spostamento, soprattutto se si deve lasciare l’auto ferma in un parcheggio non custodito per diverse ore.
Per cui avere sulla propria vettura un pacchetto di sicurezza che in tempo reale ci avverta se la nostra auto è stata presa di mira da un malintenzionato farà sì che questo Natale trascorra con maggior serenità.
Il furto d’auto ora è un’attività più che mai rapida, pulita, silenziosa ed impercettibile ai più. Non è necessario infrangere un cristallo o forzare una portiera, è sufficiente captare il segnale emesso dalla chiave elettronica, inconsapevolmente inviato dal proprietario, per poter agire sull’auto presa di mira.
Bisogna precisare che l’obiettivo di questi malintenzionati sono, sempre più spesso, componenti dell’auto, non necessariamente l’intera vettura. Vi sono state ondate di furti di navigatori perché i microprocessori contenuti rappresentano merce preziosa per quei delinquenti che ambiscono ad un altro tipo di attività illecita, la clonazione delle carte di credito. Questo è solo uno dei tanti esempi, la creatività e l’intraprendenza degli “operatori dell’illecito” evolve al mutare delle condizioni presenti sul mercato; al pari delle innovazioni implementate sulle nuove vetture hanno aggiornato le proprie competenze per potersi avvantaggiare nel reperimento illegale di costosi componenti.
E così abbiamo letto dei furti di navigatori, pacchi batterie, fari led, volanti multifunzione così come ora, sempre più spesso, di catalizzatori. Il furto di questi ultimi sta subendo un’impennata, non solo per il valore del ricambio, ma anche grazie ai metalli rari che ne costituiscono alcuni componenti. Si tratta di platino, palladio e rodio contenuti negli impianti ed oggi questi tre elementi valgono 10 volte più dell'oro. In ogni marmitta di un’utilitaria si recuperano in media 1,5 g di platino, 0,6 g di palladio e 0,02 g di rodio; nei modelli premium queste percentuali aumentano, si può andare dai 6 ai 30 grammi di metalli rari in ogni marmitta catalitica, che varia anche in base alla dimensione del motore.
Parliamo di numeri, per dare un’idea del valore di questo mercato illegale. Un grammo di rodio è quotato a 400 euro sul mercato, mentre il palladio a circa 80 euro e il platino a 29 euro. Si può ben comprendere perché oggi la malavita abbia preso di mira questi componenti delle nostre auto.
Dato che il furto richiede il sollevamento del veicolo per permettere ai malviventi di rimuovere il catalizzatore, è consigliabile dotare l’autovettura di un sistema di protezione che possa rilevarne lo spostamento, soprattutto se si deve lasciare l’auto ferma in un parcheggio non custodito per diverse ore.
Per cui avere sulla propria vettura un pacchetto di sicurezza che in tempo reale ci avverta se la nostra auto è stata presa di mira da un malintenzionato farà sì che questo Natale trascorra con maggior serenità.
lug062022
WiDna fornitore approvato Mercedes-Benz Financial Services
Il primo semestre 2022 parte all’insegna di nuovi progetti e collaborazioni per WiDna che, tramite il suo AD Pierpaolo Concina, comunica il primo ambizioso obiettivo raggiunto in questo nuovo anno: WiDna, con la sua tecnologia Mobile S, è stata accreditata da Mercedes-Benz Financial Services fra i fornitori ufficiali che i dealer Mercedes potranno selezionare attraverso il portale a loro dedicato.
I clienti Mercedes, spiega Pierpaolo Concina, potranno, ora, non solo godere della tecnologia tipica di ogni vettura Mercedes, ma potranno anche dormire sonni tranquilli certi che la loro nuova auto avrà un sistema di sicurezza elettronico che li avvertirà in caso di violazioni elettroniche o meccaniche ai danni della vettura.
Perché le auto di oggi necessitano di un sistema di sicurezza elettronico?
E’ importante sapere che connettività è una delle parole chiave quando si parla di auto di moderna generazione. Essa consente maggiore sicurezza alla guida e maggiori confort nell’esperienza di viaggio. Bisogna tuttavia precisare che la connettività va protetta, dobbiamo pensare alle nostre vetture come a computer su quattro ruote. Chi di noi userebbe, in tutta tranquillità, un computer senza il supporto di un antivirus a tutela del nostro dispositivo? Allo stesso modo dobbiamo pensare di proteggere l’elettronica dell’auto e la connettività che ci permette, ad esempio, di ricevere immediatamente i soccorsi necessari in caso di impatto, grazie all’emergency Call, una funzione automatica, presente su tutte le vetture omologate dal maggio 2018. Pensiamo poi ai sistemi di assistenza alla guida, di assistenza al parcheggio, il modulo bluetooth, che ci permette di collegare il nostro smartphone all’auto, le app native di casa madre, che ci permettono di dialogare con la nostra vettura direttamente dal cellulare, le app, che ci consentono di ricaricare dalle colonnine apposite, le nostre auto plug-in hybrid ed elettriche. Tutto ciò va protetto da potenziali violazioni informatiche da parte di hacker, moderni ladri d’auto, che possono sfruttare queste porte d’accesso per impossessarsi della vettura o per poter comandare determinate funzioni di essa a distanza.
Infine, ma non di minor importanza, I clienti Mercedes potranno usufruire di condizioni di vantaggio nei servizi offerti nelle formule finanziarie e di noleggio, se la loro auto sarà equipaggiata con la tecnologia Mobile S.
L’approvazione della tecnologia Mobile S da parte di Mercedes-Benz Financial Services è solo una delle novità in serbo da parte di WiDna per questo 2022 che si presenta come un altro anno sfidante per il settore automotive. Sfida accettata.
I clienti Mercedes, spiega Pierpaolo Concina, potranno, ora, non solo godere della tecnologia tipica di ogni vettura Mercedes, ma potranno anche dormire sonni tranquilli certi che la loro nuova auto avrà un sistema di sicurezza elettronico che li avvertirà in caso di violazioni elettroniche o meccaniche ai danni della vettura.
Perché le auto di oggi necessitano di un sistema di sicurezza elettronico?
E’ importante sapere che connettività è una delle parole chiave quando si parla di auto di moderna generazione. Essa consente maggiore sicurezza alla guida e maggiori confort nell’esperienza di viaggio. Bisogna tuttavia precisare che la connettività va protetta, dobbiamo pensare alle nostre vetture come a computer su quattro ruote. Chi di noi userebbe, in tutta tranquillità, un computer senza il supporto di un antivirus a tutela del nostro dispositivo? Allo stesso modo dobbiamo pensare di proteggere l’elettronica dell’auto e la connettività che ci permette, ad esempio, di ricevere immediatamente i soccorsi necessari in caso di impatto, grazie all’emergency Call, una funzione automatica, presente su tutte le vetture omologate dal maggio 2018. Pensiamo poi ai sistemi di assistenza alla guida, di assistenza al parcheggio, il modulo bluetooth, che ci permette di collegare il nostro smartphone all’auto, le app native di casa madre, che ci permettono di dialogare con la nostra vettura direttamente dal cellulare, le app, che ci consentono di ricaricare dalle colonnine apposite, le nostre auto plug-in hybrid ed elettriche. Tutto ciò va protetto da potenziali violazioni informatiche da parte di hacker, moderni ladri d’auto, che possono sfruttare queste porte d’accesso per impossessarsi della vettura o per poter comandare determinate funzioni di essa a distanza.
Infine, ma non di minor importanza, I clienti Mercedes potranno usufruire di condizioni di vantaggio nei servizi offerti nelle formule finanziarie e di noleggio, se la loro auto sarà equipaggiata con la tecnologia Mobile S.
L’approvazione della tecnologia Mobile S da parte di Mercedes-Benz Financial Services è solo una delle novità in serbo da parte di WiDna per questo 2022 che si presenta come un altro anno sfidante per il settore automotive. Sfida accettata.